8 Maggio 2021

«Un ministero degli Esteri unico per tutta la Ue» – Intervento su ‘Il Messaggero’

Antonio Tajani* e Manfred Weber**

L’Europa sta vivendo la terza crisi in poco più di un decennio. Il nostro compito è cambiato: prima le priorità erano la soluzione dei problemi interni e la garanzia della pace. Oggi il compito principale dell’Ue è garantire ai cittadini sicurezza e ripresa economica in un mondo in fermento. Per questo dobbiamo migliorare la nostra capacità di rispondere alle crisi. La pandemia ha evidenziato i nostri punti deboli e gli europei sono rimasti comprensibilmente delusi. Chiusura delle frontiere da parte degli Stati membri, differenti regole per viaggi e quarantene e, soprattutto, una campagna vaccinale molto più lenta rispetto ai competitor.

Per troppo tempo l’Europa è sembrata immobile tra lungaggini burocratiche e decisioni tardive. Per questo la “Conferenza sul Futuro dell’Europa” deve avere una priorità assoluta: le Istituzioni devono essere messe in grado di agire rapidamente. Di fronte a sfide globali, per essere più incisiva, l’Ue ha bisogno di maggiori poteri. Un singolo Paese non può impedire all’Europa di agire su scala globale. La nostra politica estera deve dare risposte a cittadini e imprese. È necessario riformare il sistema di voto in Consiglio Ue.

Serve un ministro degli Esteri europeo responsabile dinanzi al Parlamento europeo che parli a nome di tutta l’Unione. Allo stesso modo, dobbiamo incrementare le nostre capacità di sicurezza e di difesa. Serve una chiara tabella di marcia verso un’Unione della difesa che agisca all’interno della Nato con un esercito comune e un quartier generale congiunto. Questo non sostituirà le forze armate nazionali, ma farà crescere i nostri poteri ed accrescerà il nostro ruolo nei processi di pace nel mondo. Proteggere i cittadini significa anche essere pronti ad affrontare eventuali future pandemie e altre terribili malattie. Vero è che le competenze in materia di salute sono in capo agli Stati membri, ma le pandemie non conoscono frontiere.

Il Gruppo del Partito Popolare al Parlamento Ue ha proposto la creazione di un Istituto europeo per la ricerca, da intitolare a Marie Sklodowska Curie, un luogo dove riunire le nostre menti migliori per vincere la lotta contro il cancro, l’Alzheimer e altre malattie infettive. Vogliamo che l’Europa sia il nuovo laboratorio dell’innovazione e della ricerca sanitaria. La tecnologia e il cambiamento climatico stanno rimodellando il nostro mondo. Per guidare la rivoluzione digitale, l’Unione deve avere competenze adeguate per dare vita a un mercato unico digitale.

Il Ppe propone un “Digital Act” europeo, con forti investimenti in infrastrutture chiave, come una rete 5G sicura e l’espansione della rete in fibra. Dobbiamo investire nell’intelligenza artificiale, anche per eccellere nella medicina di precisione. Siamo all’avanguardia nella protezione dell’ambiente, con l’ambizioso obiettivo di ridurre del 55% le emissioni di CO2 entro il 2030. Ma per fare un ulteriore passo avanti, serve promuovere una diplomazia climatica, per negoziare accordi con Paesi terzi, rispettando gli standard ecologici europei e il principio di reciprocità. La transizione ecologica non è un processo che si costruisce contro le aziende o penalizzando i consumatori, ma sostenendo industria e agricoltura “pulita”, chi investe su tecnologia e innovazione.

Negli ultimi anni, gli europei hanno avuto la crescente impressione che ciò che accade a Bruxelles non tenga conto della loro vita. Questo è ciò che accade quando le Istituzioni sono lontane dai cittadini. Gli europei vogliono una leadership democratica più forte: l’Europa sarà efficiente solo se sarà legittimata dai gli europei. Noi, come Ppe, proponiamo l’elezione diretta del Presidente della Commissione, legandolo a un chiaro vincolo con i cittadini. L’Unione Europea ha bisogno di forza, unità e chiarezza.

Il “Sofagate”, la spiacevole vicenda che ha visto protagonisti von der Leyen e Michel da Erdogan, non sarebbe accaduta se l’Europa avesse avuto un solo Presidente. Proponiamo, quindi, di unire in un’unica figura il Presidente della Commissione e quello del Consiglio europeo. Per tornare centrale, l’Europa deve rispondere al disperato bisogno di cambiamento: serve un’Unione più democratica con i poteri necessari per realizzare gli interessi comuni degli europei, delle famiglie e delle imprese. Ecco perché la Conferenza sul Futuro dell’Europa deve essere un dibattito senza tabù né limiti: noi vogliamo ambizione e coraggio. Come i nostri padri fondatori prima di noi, il Gruppo del Ppe continuerà ad essere la forza trainante di una migliore integrazione europea che produca risultati concreti per i cittadini. Cominciamo, da subito, a progettare il nostro futuro.

* Vicepresidente del Partito Popolare europeo
** Capogruppo del Ppe al Parlamento europeo

#RaffaellaCarrà verrà ricordata come una delle più grandi stelle dello spettacolo. Conosciuta in tutto il mondo ha rappresentato la cultura e i costumi dell'Italia, il suo talento e la sua contagiosa risata resteranno per sempre scolpiti nella storia dello showbiz. Ci mancherà 🙏

Auguri di pronta guarigione a #PapaFrancesco. Preghiamo tutti per la salute del @Pontifex_it. #Roma e la sua Chiesa hanno bisogno di lui. 🙏

NO AL REATO D'OPINIONE #DDLZan

“We the people” tell the government what to do, it doesn’t tell us. “We the people” are the driver, the government is the car. And we decide where it should go, and by what route, and how fast.“We the people” are free. R.Reagan #Happy4thofJuly to our American partners!
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