20 Settembre 2021

«Creare lavoro prima di tutto» – Corriere della Sera Intervento di Antonio Tajani e Manfred Weber

L’INTERVENTO «Creare lavoro prima di tutto» di Antonio Tajani e Manfred Weber

Caro direttore, non molto tempo fa, le giovani generazioni potevano trovare facilmente posti di lavoro stabili e ben pagati, potevano acquistare case e creare famiglie senza troppi problemi finanziari. Negli ultimi anni questo è cambiato: troppi giovani hanno posti di lavoro temporanei, acquistare casa o fare un figlio sembra diventato un lusso

IL LAVORO È IL PILASTRO PER LO SVILUPPO DELL’EUROPA di Antonio Tafani* e Manfred Weber

Per la prima volta nella storia, i giovani hanno prospettive peggiori dei propri genitori. La pandemia di Covid ha aggravato la situazione ancora di più. Oggi, è in gioco il nostro futuro. L’Europa sarà forte solo nella misura in cui saprà creare posti di lavoro per i giovani: il lavoro è lo strumento attraverso cui le persone si realizzano. Come insegna Papa Francesco, «il lavoro è sacro, dà dignità alla persona e alle famiglie». La risposta dell’Ue alla pandemia si basa su questa idea. Non a caso, il piano d’investimenti per la ripresa si chiama Next Generation Eu. Per la prima volta, condividiamo il debito. E’ tornata I’Ue della solidarietà di fronte a un’emergenza senza precedenti.

Oggi, grazie al lavoro del Partito Popolare Europeo e di Forza Italia, possiamo essere fieri che l’Italia sia il primo beneficiario dei fondi per la ripresa. E’ passato un messaggio fondamentale: se l’Italia non riparte, l’Europa non riparte. La pandemia è stata uno shock economico senza precedenti: l’Ue ha perso il 7% del Pil, abbiamo perso 2 milioni di posti di lavoro (di questi, uno su quattro in Italia) e il tasso di disoccupazione giovanile si è impennato. Anche se i recenti dati economici sono incoraggianti, rimane il rischio di una generazione perduta: non possiamo permettercelo. Per questo, è necessario implementare quanto prima a livello nazionale i programmi d’investimento europei. Ma non basta.

La pandemia ha accelerato fenomeni come la digitalizzazione, ha evidenziato l’importanza della logistica, delle infrastrutture e dei trasporti. Serve un’Europa in grado di creare benessere e crescita economica, in un contesto in cui, nel prossimo decennio, il 90% della crescita economica a livello mondiale avverrà fuori dei nostri confini. Le decisioni che assumiamo oggi saranno decisive per il benessere delle generazioni future. Per dare un lavoro ai nostri giovani dobbiamo fare, da subito, le scelte giuste: una politica industriale forte, un proficuo matrimonio fra imprese e ambiente, una politica di difesa comune, la tutela dei nostri agricoltori, commercianti, piccoli imprenditori e professionisti.

Serve un’Unione europea della salute, per combattere non solo il Covid, ma anche il cancro, il morbo dì Alzheimer e altre gravi malattie: l’Ue deve essere l’epicentro dell’innovazione sanitaria nel mondo. Allo stesso modo, dobbiamo tutelare il Made In come strumento che crea ricchezza e lavoro. Oggi, un-posto di lavoro su sette in Europa dipende dall’export. Il solo accordo commerciale con il Canada, siglato due anni fa, ha creato un milione di posti di lavoro in tutta l’Ue, dando spazio vitale a tante piccole e medie imprese, smentendo le conseguenze negative annunciate a gran voce dalla sinistra. Dobbiamo continuare su questa strada e siglare ulteriori accordi commerciali, a partire dalla conclusione delle trattative sul Mercosur.

Serve ripensare il nostro rapporto commerciale con gli Usa e lavorare ad accordi settoriali nella mobilità, nella meccanica e nel digitale. Dobbiamo continuare a stimolare la domanda interna e rendere l’Ue più autonoma nell’approvvigionamento della componentistica e delle materie prime. Per questo, serve una politica industriale comune più robusta. L’Italia e l’Europa hanno molto da guadagnarci.

Infine, dobbiamo avere un approccio concreto su politiche climatiche e rivoluzione digitale. La transizione energetica sta cambiando il modo in cui ci muoviamo, lavoriamo e viviamo. Dobbiamo premiare le imprese che si stanno adattando a questo cambiamento.

Servono, poi, investimenti in nuove tecnologie e in formazione. Solo così potremo coniugare cambiamenti e qualità della vita, a partire dalla tutela dei posti di lavoro esistenti. Per creare lavoro, serve una sana cooperazione fra imprese e università. Dobbiamo partire dal patrimonio unico di conoscenze dei nostri atenei e delle nostre imprese. Serve la volontà politica di farlo insieme.

Nei mesi scorsi, abbiamo convinto anche i più scettici sulla necessità di un Piano per la ripresa europea. Oggi, dobbiamo avere la forza di condividere l’ambizione di una forte leadership globale europea, in grado di lottare contro l’espansionismo cinese. Ambizione che dopo la vicenda afghana deve occupare il primo posto nella nostra agenda.

Solo uniti, possiamo garantire la stabilità e la sicurezza che hanno fatto la ricchezza di questo Continente e dare alle generazioni future una prospettiva di crescita.

#RaffaellaCarrà verrà ricordata come una delle più grandi stelle dello spettacolo. Conosciuta in tutto il mondo ha rappresentato la cultura e i costumi dell'Italia, il suo talento e la sua contagiosa risata resteranno per sempre scolpiti nella storia dello showbiz. Ci mancherà 🙏

Auguri di pronta guarigione a #PapaFrancesco. Preghiamo tutti per la salute del @Pontifex_it. #Roma e la sua Chiesa hanno bisogno di lui. 🙏

NO AL REATO D'OPINIONE #DDLZan

“We the people” tell the government what to do, it doesn’t tell us. “We the people” are the driver, the government is the car. And we decide where it should go, and by what route, and how fast.“We the people” are free. R.Reagan #Happy4thofJuly to our American partners!
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