Una garanzia statale trentennale sui finanziamenti, fino a centomila euro, per le start up. Antonio Tajani trasferisce sul mondo delle imprese il modello adottato dal governo Draghi in materia di mutui casa per i giovani.
Il coordinatore di Forza Italia ed ex Presidente del Parlamento europeo, ieri in visita in città, dove prima ha visitato il punto vaccini in Fiera e poi ha fatto tappa al Giornale di Vicenza – insieme al coordinatore regionale Michele Zuin, a quello provinciale Matteo Tosetto e alla sua vice Rossella Olivo – vorrebbe mettere il turbo a un’economia ancora ingolfata dalla pandemia.
E a chi già vede l’attuale presidente del consiglio, una volta rimessa in moto l’Italia, prossimo al trasloco al Quirinale, Tajani ribatte: «Il mio sogno nel cassetto è di vedere Silvio Berlusconi Presidente della Repubblica». Ma qui a parlare è il cuore, la testa è concentrata sull’oggi: c’è da proseguire a pieno ritmo con la vaccinazione, da posticipare il coprifuoco e da rilanciare l’economia tricolore, «con l’helicopter money», se necessario, a distribuire denaro sopra le imprese.
Il Recovery plan di Draghi è uguale a quello di Conte, come sostengono taluni anche dentro la maggioranza di governo?
No, quello di Conte era un pessimo testo, infatti è stato respinto al mittente dall’Unione europea. Non c’era niente, ad esempio, sul Sud, sulle infrastrutture, sulle riforme. Non c’era una strategia alla base. Adesso la visione c’è ed è questa la grande differenza tra il governo precedente e quello di oggi. E il cambio di passo si è visto bene anche sulle vaccinazioni.
Quindi dovete ringraziare Renzi che ha mandato a casa Conte.
Se il governo di unità nazionale è nato è merito di Berlusconi, questo va ricordato.
L’esecutivo, però, sembra avere tante opzioni diverse. Sull’abolizione del coprifuoco ad esempio la Lega ha lanciato una raccolta-firme.
Noi prima degli altri abbiamo chiesto che fosse posticipato alle 23, ma non potevamo far cadere il governo per questo. Dopodiché bisogna, entro questo mese, portarlo alle 23 e toglierlo appena la situazione lo consentirà.
Al ministro Speranza l’avete detto?
Certo, dobbiamo remare tutti insieme per portare la barca in porto. Quando si è scelto di far parte di questo governo il nostro presupposto è stato quello di levarci la maglia della squadra del cuore e indossare quella della nazionale. Perciò critico l’atteggiamento del Pd quando affronta temi divisi, come lo ius soli o la legge Zan.
È solo il Pd che fa campagna elettorale o è anche la Lega?
La Lega punta i piedi su alcuni temi, certo, ha uno stile diverso dal nostro, ma non ha fatto provocazioni. Qualcuno, mi riferisco a Leu, Pd e 5Stelle, a volte sembra scordare che questo non è più il governo Conte. Ci sono due forze di centrodestra, che rappresentano il secondo e il terzo gruppo parlamentare.
Il ministro Renato Brunetta ha detto che “vede” Draghi anche dopo il 2023. C’è davvero questa possibilità, visto l’equilibrio sottile tra le forza politiche?
Non si possono fare previsioni. Adesso vinciamo la pandemia e rilanciamo il Paese, poi c’è l’elezione del presidente della Repubblica. E io ho un sogno nel cassetto.
Berlusconi al Quirinale, solo suggestione o c’è del vero?
È prematuro parlarne. Berlusconi ha le carte in regola per farlo. E non si può eleggere un presidente della Repubblica contro il centrodestra.
Berlusconi è stato molto tempo in ospedale, farà un passo indietro in Forza Italia?
Non c’è questo rischio. In questo momento deve stare a riposo, ma lui non molla.
L’alleanza di centrodestra, con Fdi all’opposizione, rischia?
No e di FI c’è bisogno perché senza di noi non ci sarebbe il centrodestra.
L’Europa come esce dalla pandemia?
Esce bene per la parte economica, dopo una cattiva partenza. Ha abbandonato la politica del rigore e ha scelto la via della solidarietà.