23 Maggio 2021

«Nessun azzurro in fuga. Si sa, chi lascia il partito è destinato a sparire» – Intervista a ‘Libero’

Categorie: Interviste
Tag: Forza Italia 

Presidente Tajani, dica la verità: da coordinatore di Forza Italia, dopo avere letto Libero si è dovuto attaccare al telefono per trattenere i dieci parlamentari azzurri in fuga verso il nascente partito del sindaco di Venezia Luigi Brugnaro?
«Casomai il contrario: sono io ad avere ricevuto delle chiamate da parte di parlamentari che vogliono aderire a Forza Italia».

Chi sono i nuovi ingressi?
«Stamattina (ieri, ndr) hanno chiesto di passare con noi altri due eurodeputati, due donne, quindi stiamo allargando il nostro gruppo a Bruxelles, ma anche a Montecitorio avremo presto degli arrivi importanti, tra ex M5S e non solo».

Ci dia delle anticipazioni.
«Non faccio nomi, c’è una trattativa in corso, presto saprete. Dico solo che Forza Italia sta crescendo ancora di più».

Eppure si parla con insistenza del progetto del sindaco Brugnaro, “Coraggio Italia”, che potrebbe sottrarvi pezzi importanti. Non temete che alcuni azzurri possano dirvi addio?
«Ho letto di questa iniziativa e ho il massimo rispetto per il sindaco Brugnaro, ma non posso temere un progetto locale, senza alcun fondamento a livello nazionale e gli azzurri tirati in ballo hanno ribadito che restano in Forza Italia. Figuriamoci i nostri ministri Brunetta e Gelmini. Poi mi faccia dire».

Dica.
«Chi lascia Forza Italia è destinato a scomparire. Chi abbandona la casa madre ha vita molto breve. Basta guardare i precedenti, da Alfano a Verdini, colleghi anche di valore che hanno voluto cambiare strada e si sono trovati a piedi. L’ha scritto bene il direttore, Sallusti, ed è tutto vero. Lo stesso discorso vale dall’altra parte».

Nel centrosinistra?
«L’esempio lampante è Renzi: era il leader del Partito democratico, se n’è andato per fondare Italia Viva e adesso ha sì e no il 2%».

Non è un mistero, però, che Fi sia bassa nei sondaggi, pesa l’assenza del leader Berlusconi, e Lega e Fdi vi guardano dall’alto.
«Il presidente Berlusconi è stato fuori due mesi per i postumi del Covid, ma si sta riprendendo e non ha mai smesso d’interessarsi al partito. Nei prossimi mesi faremo i congressi. Lavoriamo senza sosta sul territorio. Eravamo calati, ma le darò una notizia».

Sentiamo.
«Un sondaggio appena uscito ci dà avanti rispetto alla Lega a Roma: noi al 9,5%, loro al 6,8%. Cifre che premiano il nostro impegno nella Capitale, dove ci davano per mezzi morti».

Come mai, allora, a Roma, Milano e Napoli non trovate un candidato sindaco? Domani al vertice che nomi farete?
«I nomi migliori per guidare città così importanti. All’inizio ci siamo orientati su candidati della società civile, professionisti del fare».

Che però hanno rifiutato.
«Sono sicuro che troveremo una sintesi».

Colpa della tensione tra Salvini e Meloni?
«Dialettica all’interno della coalizione. Siamo uniti, ognuno con la propria identità. Noi di Forza Italia siamo l’anima moderata, filo-europeista, atlantista: non dimentichiamoci che Silvio Berlusconi è riuscito a far dialogare Bush e Putin ed è un leader riconosciuto a livello internazionale. Inoltre non parlerei di tensioni né di lotta per la leadership. I problemi li ha la sinistra. Noi dobbiamo pensare a sconfiggere la pandemia e a far ripartire l’Italia».

Per questo avete detto sì a Draghi senza indugi?
«Il cambio di passo rispetto al governo precedente è fuori discussione. Guardiamo ai dati sui vaccini: con Arcuri si somministrava il 74% delle dosi distribuite, con Figliuolo siamo sempre sopra il 90%. Il merito è anche un po’ nostro».

La presidenza del Copasir a chi deve andare?
«Il presidente del Copasir della Lega si è dimesso, quindi si risolverà il nodo. Però la gente non ci chiede chi guiderà il Copasir, ma quando riapre il bar dello zio, quando potrà ricominciare con la sua attività, quando arrivano i soldi del Recoyery, quando caleranno le tasse…».

Siete al governo con il Pd di Letta che vuole la patrimoniale.
«Irricevibile per noi. Una tassa sulla morte. Già uno paga tasse tutta la vita, anche alla fine? Piuttosto si pensi a far pagare le imposte ai giganti del web, che guadagnano un sacco di soldi. La patrimoniale è una tassa contro la famiglia perché colpisce il patrimonio che un padre, ad esempio, lascia agli eredi. Noi siamo per aiutare le famiglie, non per tassarle di più».

Ha elogiato la famiglia tradizionale, con figli, e le si è scatenato contro un polverone. Pentito?
«Assolutamente no. Non ho offeso nessuno. Ho detto le stesse cose che hanno detto il Papa e Draghi. E cioè che i figli sono importanti in una famiglia e che l’Italia senza figli non ha futuro, ma non ho mai colpevolizzato chi non li ha o non li può avere. Sono cattolico praticante e quando mia moglie ha perso il nostro secondo figlio, ad uno stato avanzato della gravidanza, è stato un dolore immenso. Adesso vogliono farci credere che sia normale che due persone dello stesso sesso abbiano figli con l’utero in affitto, se dici qualcosa ti accusano di omofobia, ma io non sono omofobo, sulla famiglia ho però un’idea chiara, non retrograda, che non è in accordo con il ddl Zan».

#RaffaellaCarrà verrà ricordata come una delle più grandi stelle dello spettacolo. Conosciuta in tutto il mondo ha rappresentato la cultura e i costumi dell'Italia, il suo talento e la sua contagiosa risata resteranno per sempre scolpiti nella storia dello showbiz. Ci mancherà 🙏

Auguri di pronta guarigione a #PapaFrancesco. Preghiamo tutti per la salute del @Pontifex_it. #Roma e la sua Chiesa hanno bisogno di lui. 🙏

NO AL REATO D'OPINIONE #DDLZan

“We the people” tell the government what to do, it doesn’t tell us. “We the people” are the driver, the government is the car. And we decide where it should go, and by what route, and how fast.“We the people” are free. R.Reagan #Happy4thofJuly to our American partners!
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