29 Ottobre 2021

«Noi mai stati subalterni. Io filo sovranisti? La mia storia parla per me» – Intervista al “Corriere della Sera”

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Il coordinatore Tajani: Forza Italia è il centro, non ne servono altri

ROMA Il summit con i vertici di Forza Italia e Lega e i rispettivi ministri «è andato molto bene assicura Antonio Tajani, coordinatore azzurro vogliamo rafforzare la nostra collaborazione a livello governativo e parlamentare per promuovere idee e proposte, a cominciare da quella della riduzione del carico fiscale per cittadini e imprese, grazie agli 8 miliardi già stanziati e i 4-5 di riduzione di altre imposte a cui speriamo se ne aggiungano altrettanti di risparmio grazie alle nuove regole per la concessione del reddito di cittadinanza».

II comunicato finale però si concentra più su altro e ribadisce la fedeltà al patto siglato nel vertice Berlusconi-Salvini-Meloni: no al maggioritario e sì a marciare uniti verso il Quirinale.

«Certo, il centrodestra è unito, non esiste alternativa e la legge elettorale deve restare maggioritaria. E se lo siamo in vista delle elezioni, lo saremo anche nel voto per il Quirinale. Ma nel vertice si è anche ribadito un altro punto importante: sia FI che Lega sostengono senza tentennamenti il governo Draghi».

Molti pensano che il patto consista proprio nell’assicurare a Meloni e Salvini che la legge elettorale non si cambia (e quindi FI non avrà tentazioni centriste) e a Berlusconi che gli alleati lo sosterranno nella corsa al Quirinale. E così?

«Ma Berlusconi è il padre del maggioritario. È lui che ha fondato il centrodestra, lui ha creato il sistema bipolare. Il centro siamo già noi di FI, non ne serve uno nuovo, non si deve dare vita proprio a nulla. FI rappresenta il Ppe in Italia, è il centro alternativo alla sinistra che si colloca nello schieramento di centrodestra».

Ma sul Quirinale avete avuto garanzie?

«Non si sono fatti nomi, ma c’è assoluta unità di intenti. Non abbiamo dubbi».

Perché serve ribadire che non si faranno scelte centriste? Magari da parte dell’area «governista» dei tre ministri di FI, c’è questa tentazione?

«Non posso credere che qualcuno pensi di dar vita a ipotesi alternative, tanto più dopo l’esperienza fallimentare del Nuovo centrodestra. Il centro è Berlusconi, che infatti è tornato centrale nella politica italiana. Si parla di una sua candidatura al Quirinale senza che abbia mai annunciato l’intenzione di correre, ci si schiera, ci si divide: è già tornato quello che è sempre stato, il punto di riferimento, di fatto il federatore del centrodestra, e questo indipendentemente dal fatto che diventi presidente della Repubblica o meno».

I ministri però dicono che i nodi non sono sciolti…

«Non vedo dichiarazioni ufficiali su questo, mi sembrano più pettegolezzi che altro e io non faccio né inseguo i pettegolezzi. Anche perché non so quali possano essere i nodi aperti. FI ha un leader che è garante della linea politica. Per il resto, ognuno dovrebbe impegnarsi in quello che fa, al partito e al governo, perché è quello che ci chiedono i cittadini».

I ministri comunque hanno fatto capire e anche detto che non condividono una guida schiacciata sul «sovranismo» di Salvini e Meloni. Ce l’hanno con lei?

«Guardi, il partito non è una caserma, e qualcuno può avere qualche problema personale. Ma la realtà è che con i ministri sono sempre state fatte riunioni, sempre sono stati sostenuti da tutti. In FI non ho mai sentito dichiarazioni di stampo sovranista. Se poi ci si riferisce a me, beh la storia della mia vita parla. Dal 2002 sono vice presidente del Ppe, sono stato commissario europeo, presidente del Parlamento europeo, il Ppe si è riunito a Roma e i rapporti che abbiamo li hanno visti anche i ministri, ospiti alle nostre cene. Non sono mai stato subalterno a nessuno, e mai lo è stata FI sotto la guida di Berlusconi».

Ma il coordinamento nato oggi è un nuovo organismo, un principio di federazione?

«Ma no, sono incontri per valutare, fare proposte, coordinare e armonizzare il lavoro dei ministri. Penso anche che vi parteciperanno in futuro il viceministro e i 5 sottosegretari azzurri, molto importanti per la nostra azione di governo. Coordinamento non significa rinunciare alla nostra identità, impossibile dubitarne: non dobbiamo dimostrare niente a nessuno».

#RaffaellaCarrà verrà ricordata come una delle più grandi stelle dello spettacolo. Conosciuta in tutto il mondo ha rappresentato la cultura e i costumi dell'Italia, il suo talento e la sua contagiosa risata resteranno per sempre scolpiti nella storia dello showbiz. Ci mancherà 🙏

Auguri di pronta guarigione a #PapaFrancesco. Preghiamo tutti per la salute del @Pontifex_it. #Roma e la sua Chiesa hanno bisogno di lui. 🙏

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