31 Gennaio 2022

“Sapremo fare la pace ma serve più europeismo” – Intervista a “La Stampa”

Categorie: Interviste

Il coordinatore di Fi: “Senza ostruzionismo Silvio ce l’avrebbe fatta. Ora collaboriamo con le forze di centro, ma nessuna apertura a Renzi”

Fuori c’è l’inferno, il centro destra non esiste più, lo dicono gli stessi protagonisti. Ma Antonio Tajani ne ha viste tante e non si scompone: «Sono giornate in cui i toni salgono, ma poi vedrete che le cose si ricompongono».

Il coordinatore azzurro, in una stanza del gruppo di Forza Italia a Montecitorio, vive i primi momenti tranquilli dopo giornate intense: «Ho dormito 12 ore in una settimana».

Alle sue spalle c’è il tavolo dove qualche ora prima i leader della coalizione di governo si sono riuniti, trovando l’accordo.

Tajani, è una sconfitta o un pareggio per Forza Italia?

«Non è una sconfitta, noi avevamo scelto Berlusconi, poi lui ha preferito non proseguire. Noi abbiamo fatto quello che abbiamo detto dall’inizio: Mario Draghi deve restare presidente del Consiglio. E siamo rimasti su questa linea: il presidente della Repubblica doveva essere un politico e non un altro tecnico. La politica non può abdicare al suo ruolo. Siamo poi arrivati al voto per Sergio Mattarella che non è un tecnico».

Come ci si è arrivati?

«Lo abbiamo deciso in un vertice di maggioranza, è la dimostrazione che avevamo ragione: non c’era nessun politico di centrodestra che potesse prendere il posto di Berlusconi».

Vista come è andata, era il caso di candidare Berlusconi?

«Se non ci fossero stati atteggiamenti ostruzionistici da parte della sinistra avrebbe pure vinto».

E stato un errore il ritiro allora?

«Quella è stata una sua scelta personale».

Perché l’ha presa?

«Temeva che la sua candidatura potesse essere vista come divisiva».

Gli alleati non lo hanno sostenuto abbastanza?

«Non si tratta di questo. Ci sono stati certi atteggiamenti negativi, tanto che anche Enrico Letta si è scusato al telefono con Berlusconi per i toni utilizzati».

Voi volevate Casini. Come siete arrivati a Mattarella?

«La situazione si è sbloccata perché Forza Italia ha spiegato a Salvini che avrebbe negoziato per conto suo. Poi ieri notte abbiamo detto a Letta di fare una riunione di maggioranza per chiudere un accordo ed eleggere il presidente. Ci sono stati proposti alcuni nomi e abbiamo insistito sul nome politico, quindi o Casini o Mattarella».

Giorgia Meloni dice che il centrodestra non c’è più. È così?

«Il centrodestra non è un partito, o un monolite. Già il fatto che Fratelli d’Italia sia all’opposizione di un governo che include Lega e Forza Italia lo dimostra. E ovvio che ci sono posizioni diverse».

Ma in tutti i vertici avete ripetuto che sareste andati insieme a questo appuntamento, «altrimenti il centrodestra finisce» si diceva allora. Adesso cosa succede?

«Se resta questa legge elettorale le coalizioni restano fondamentali».

Il centrodestra va avanti?

«Nel giorno dei grandi eventi ci sono sempre toni accesi, ma ci ritroveremo».

Nessuna novità?

«In questi giorni si è rafforzata molto la collaborazione con tutte le forze che fanno parte del Partito popolare europeo, l’Udc, Noi di Centro e Cambiamo, che hanno delegato me come rappresentante durante le trattative».

Una relazione passeggera?

«No, ci sarà un percorso comune che ci permetta di rendere il centrodestra più forte e attrattivo al centro, sui valori europei».

Cambierete il centrodestra?

«Noi non vogliamo obbligare gli altri, ma l’anima europeista e popolare deve essere protagonista se il centrodestra vorrà essere di nuovo al governo».

Matteo Salvini insiste: Forza Italia è venuta meno. Perché avete avuto tutti quei franchi tiratori?

«Hanno sbagliato quelli che non hanno votato la Casellati, ma non c’erano i numeri per far passare un nostro candidato».

C’è un’operazione centrista dietro a questo mandato? Vi aprirete a Renzi?

«Il centro siamo noi, ma sempre nel centrodestra. Non si aprono strade diverse». I centristi vogliono una nuova legge elettorale proporzionale, voi ci siete?

«Siamo sempre stati per il maggioritario e credo non ci siano i tempi per una riforma elettorale».

Il governo esce indebolito? «Lo sarebbe stato se fosse stato eletto Draghi».

Come sta Berlusconi? «Sta molto meglio, ha guidato il nostro lavoro da Milano, anche oggi la sua telefonata a Mattarella ha sbloccato la situazione».

#RaffaellaCarrà verrà ricordata come una delle più grandi stelle dello spettacolo. Conosciuta in tutto il mondo ha rappresentato la cultura e i costumi dell'Italia, il suo talento e la sua contagiosa risata resteranno per sempre scolpiti nella storia dello showbiz. Ci mancherà 🙏

Auguri di pronta guarigione a #PapaFrancesco. Preghiamo tutti per la salute del @Pontifex_it. #Roma e la sua Chiesa hanno bisogno di lui. 🙏

NO AL REATO D'OPINIONE #DDLZan

“We the people” tell the government what to do, it doesn’t tell us. “We the people” are the driver, the government is the car. And we decide where it should go, and by what route, and how fast.“We the people” are free. R.Reagan #Happy4thofJuly to our American partners!
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