4 Luglio 2022

«Serve un preciso impegno del Governo per velocizzare i reimpianti degli ulivi disseccati» – Intervista a “La Gazzetta del Mezzogiorno”

II vicepresidente del Partito popolare europeo e coordinatore di Forza Italia illustra le proposte a favore di un settore minacciato da più crisi

Appena rientrato da Instanbul, dove nell’incontro con il patriarca Bartolomeo ha discusso delle possibilità di promuovere un processo di pace in Ucraina anche attraverso il dialogo religioso favorito dal mondo ortodosso, Antonio Tajani è già proiettato sulla plenaria del Parlamento europeo in programma dal 4 al 7 luglio. E, guerra a parte, uno dei fronti più caldi su cui è impegnato è l’agricoltura. Dal problema della siccità allo stop dell’Ue ai fitofarmaci, il presidente della Commissione affari costituzionali del Parlamento europeo e vicepresidente del Ppe è pronto a far sentire la sua voce a Bruxelles come a Strasburgo. Nelle vesti di coordinatore nazionale di Forza Italia apre però anche un fronte interno in materia di agricoltura, che riguarda da vicino la Puglia.

«La Xylella non è un problema solo locale ma di tutto il Paese», puntualizza. Ecco perché giudica prioritarie le azioni per fermare la piaga che ha distrutto le campagne del Salento: «Chiediamo al Governo un impegno preciso, un vero Piano di contrasto della Xylella, anche per finanziare e velocizzare i reimpianti degli ulivi disseccati, sostituendoli con varietà resistenti, e permettere agli olivicoltori pugliesi di ripartire». Onorevole Tajani, si è già detto contrario al primo atto concreto della strategia europea «Farm to fork» per un’agricoltura sostenibile, quello che impone la riduzione del 50 per cento dell’utilizzo di fitofarmaci entro il 2030.

Perché?

«Nessuno mette in dubbio la necessità di ridurre l’impiego di prodotti antiparassitari, ma resta l’esigenza degli agricoltori di combattere le fitopatie. Imporre una riduzione del 50 per cento senza offrire valide alternative si traduce in una riduzione della produzione proprio in un momento in cui, invece, anche a causa della guerra, si è capito che l’Europa dovrebbe aumentarla per essere autosufficiente, pensiamo solo al caso dei cereali. La Commissione, poi, applica un calcolo del chilogrammo per ettaro che penalizza in particolare l’agricoltura italiana, specie quella intensiva e di grande valore. Un grave errore».

Quali alternative propone?

«Intanto una riduzione più graduale. Ma, soprattutto, lo sviluppo delle nuove tecnologie di miglioramento genetico, in grado di selezionare piante più resistenti sia ai parassiti che alla siccità».

Anche il suo collega europarlamentare del gruppo SeD Paolo De Castro sostiene le Tea, le tecniche di evoluzione assistita. Resta però l’ostacolo dell’equiparazione agli Ogm e della mancanza di autorizzazioni.

«Proprio per questa ragione la scorsa settimana ho scritto al commissario europeo all’Agricoltura, Wojciechowski, e alla commissaria alla Salute, Kyriakides. Ho chiesto di accelerare la procedura legislativa per modificare l’attuale normativa, per separare queste nuove tecnologie dalle norme sugli Ogm. Ho anche chiesto di destinare risorse importanti alla ricerca e alle nuove tecnologie, per garantire la sicurezza alimentare e la produzione di materie prime agricole, minacciate dalla guerra in Ucraina e dai cambiamenti climatici, siccità in primis. Ho ricordato che i ricercatori attribuiscono grandi aspettative alle Tea per favorire nuove tecniche di coltivazione attraverso piante molto più resistenti alla siccità e ai parassiti riducendo al contempo l’uso di pesticidi».

Invece al Parlamento europeo ha chiesto di occuparsi dell’emergenza siccità già nella prossima plenaria di Strasburgo.

«La situazione è molto preoccupante e intendiamo fare una serie di proposte strategiche che permettano all’Europa di poter aver una rete di irrigazione più efficiente e nuovi invasi che consentano di raccogliere l’acqua durante la stagione più piovosa per il suo riutilizzo a scopo irriguo, ma anche per produrre energia elettrica e fotovoltaica. Soluzioni concrete contenute nel Piano strategico di contrasto alla siccità presentato da Forza Italia e che anche l’Europa ha il dovere di valutare per aprire davvero nuove prospettive nella lotta ai cambiamenti climatici, per un futuro più sostenibile dal punto di vista ambientale».

Fronte Xylella, cosa chiede Forza Italia?

«Un Piano per rimediare ai colpevoli ritardi, causati inizialmente dalle tesi di pseudoambientalisti, che hanno determinato il disastro oggi sotto gli occhi di tutti. Sarebbe bastato procedere da subito con gli espianti e non saremmo arrivati a questo. Ora però c’è l’esigenza di sostituire gli ulivi disseccati e gli agricoltori non possono essere lasciati da soli. Oltre ai fondi europei già disponibili, che possono essere implementati anche attraverso misure della nuova Pac, c’è bisogno che del problema si faccia carica anche il Governo nazionale».

#RaffaellaCarrà verrà ricordata come una delle più grandi stelle dello spettacolo. Conosciuta in tutto il mondo ha rappresentato la cultura e i costumi dell'Italia, il suo talento e la sua contagiosa risata resteranno per sempre scolpiti nella storia dello showbiz. Ci mancherà 🙏

Auguri di pronta guarigione a #PapaFrancesco. Preghiamo tutti per la salute del @Pontifex_it. #Roma e la sua Chiesa hanno bisogno di lui. 🙏

NO AL REATO D'OPINIONE #DDLZan

“We the people” tell the government what to do, it doesn’t tell us. “We the people” are the driver, the government is the car. And we decide where it should go, and by what route, and how fast.“We the people” are free. R.Reagan #Happy4thofJuly to our American partners!
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