15 Novembre 2021

Tajani: “Basta liti, noi ci siamo. Un clima più sereno utile anche per il Colle” – Intervista a “La Stampa”

Categorie: Interviste

Il coordinatore di Forza Italia: «Su questi temi serve un approccio nazionale. Credo che il governo debba andare avanti fino al 2023»

Tra i primi a rispondere sì all’invito di Enrico Letta ci sono Silvio Berlusconi e Antonio Tajani. Il coordinatore di Forza Italia è tra i più rapidi a esprimere il proprio gradimento alla proposta di un tavolo tra leader della maggioranza per discutere della manovra e sciogliere i nodi più delicati: reddito di cittadinanza e tasse. «Siamo favorevoli, Berlusconi ha risposto di sì e io la penso come lui», spiega Tajani, di ritorno dalla manifestazione di Forza Italia di Mazara del Vallo.

Tajani, allora quando vi vedete?

«La convocazione spetta al presidente del Consiglio, quando lo farà noi saremo pronti».

Perché è d’accordo con l’appello di Enrico Letta?
«Ci sono delle priorità, la lotta al coronavirus non è soltanto una questione sanitaria, ma anche economica, quindi sulla legge di bilancio è fondamentale trovare una quadra».

Qual è il rischio?
«Perdere tempo prezioso, ognuno portando avanti le proprie idee. Invece ci si siede intorno a un tavolo e si trova un accordo. D’altronde se siamo il governo di unità nazionale è giusto che i leader si guardino in faccia e trovino una mediazione, senza dividersi e fare polemiche. Fare tutto alla luce del sole, è una cosa di buon senso».

Questo lavoro di mediazione non l’ha già fatto il governo, inclusi i ministri Forza Italia?
«Voglio chiarire: riunire i leader non è un modo per criticare il governo, ma per sostenerlo. Nella manovra tutto lasciato aperto, nei contenuti. Meglio mettersi d’accordo, si accelerano i tempi e si dà un’idea di compattezza nazionale. Il Covid sta ancora lì e non c’è tempo da perdere».

Può essere una sorta di laboratorio di dialogo che può tornare utile per la partita del Quirinale?
«Mi sembra ovvio che di debba trovare un clima di serenità per andare verso l’elezione del Capo dello Stato. Quando si discute è sempre positivo, serve un approccio nazionale».

Magari questo clima sarà utile anche per la fase che seguirà l’elezione del nuovo Capo dello Stato.
«Certo, anche perché noi crediamo che il governo debba andare avanti fino al 2023».

A proposito: come la vede la partita del Quirinale?
«Non è serio passare mesi e mesi a parlare di Quirinale, ci sono molte questioni urgenti, dobbiamo dare delle risposte concrete ai cittadini».

La partita del Quirinale rischia di ostacolare il clima positivo che lei auspica?
«Questo del Quirinale è un esercizio giornalistico».

Anche qualche politico vi si esercita spesso.
«Certo, ci sono legittime ambizioni. La questione si aprirà a gennaio, c’è tempo, prima facciamo la manovra. Intendiamoci, l’elezione del Capo dello Stato è importantissima, ma non possiamo paralizzare tutto per parlare di Quirinale. L’obiettivo del 2021 è sconfiggere il coronavirus, nel 2022 ci sarà il nuovo presidente della Repubblica, un appuntamento al quale il centrodestra andrà con un candidato unico. Ma ripeto: non corriamo, altrimenti si rischiano di mischiare piani che non vanno mischiati».

Quali sono i nodi principali da dirimere nella Manovra?
«Capire come utilizzare quegli otto miliardi. Per noi è urgente la questione fiscale».

È d’accordo con l’emendamento di Salvini: togliere fondi al reddito di cittadinanza per finanziare il taglio dell’Irap?
«Al di là degli emendamenti, questa è la nostra filosofia. Il reddito di cittadinanza va dato solo a chi non può lavorare. Tagliare le tasse alle imprese serve proprio a creare lavoro».

Il governo ha già proposto delle modifiche al reddito di cittadinanza, non vi bastano?
«È un passo in avanti, ma non è soddisfacente. Occorre fare altri passi».

L’atteggiamento del M5S e del Pd ha ostacolato il clima che lei auspica?
«Io credo che tutti noi dobbiamo fare un esame di coscienza: gli italiani vogliono che sia sconfitto il coronavirus e ripartire. Noi dobbiamo dare il nostro contributo. Forza Italia porterà le proprie proposte, sapendo che non tutte potranno essere accolte».

Il parlamento denuncia spesso di essere escluso dalle questioni principali, anche la manovra è arrivata in ritardo in Senato, il tavolo dei leader non rischia di accentuare questo processo?
«Al contrario: le Camere ne escono rafforzate. I leader si confronteranno con i gruppi parlamentari».

Esiste il rischio di Vietnam parlamentare paventato da Letta?
«I soldi a disposizione del parlamento non saranno molti, è necessario quindi che ci siano delle linee guida per utilizzarli nel miglior modo possibile, anche per essere in sintonia con le riforme che questo governo sta facendo».

#RaffaellaCarrà verrà ricordata come una delle più grandi stelle dello spettacolo. Conosciuta in tutto il mondo ha rappresentato la cultura e i costumi dell'Italia, il suo talento e la sua contagiosa risata resteranno per sempre scolpiti nella storia dello showbiz. Ci mancherà 🙏

Auguri di pronta guarigione a #PapaFrancesco. Preghiamo tutti per la salute del @Pontifex_it. #Roma e la sua Chiesa hanno bisogno di lui. 🙏

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