24 Novembre 2022

Tajani: “In Parlamento si può migliorare e Forza Italia farà la sua parte” – Intervista al “Corriere della Sera”

«Noi inascoltati? In quelle misure Forza Italia c’è»

Tajani: Berlusconi dà la linea. La piazza? Minacciarla e agitarla non va mai bene.

Lavoreremo a una grande riforma della burocrazia, un’altra proposta di Berlusconi per rilanciare la crescita.

«Non c’è nessun problema nel governo», parola del ministro degli Esteri.

 

Antonio Tajani, si è notata la sua assenza alla conferenza stampa sulla manovra.

«Martedì ero in missione nei Balcani con il ministro Crosetto e mercoledì ho avuto una riunione con Piantedosi, Mantovano, Calderone e Lollobrigida. Non c’è alcun problema nella maggioranza».

Nemmeno sulla manovra? Per Giorgio Mulè è «una tisana». Una parte di Forza Italia non è soddisfatta?

«La linea dentro Forza Italia la dà Berlusconi. Ognuno può dire quello che pensa e ovviamente tutto è migliorabile, ma un governo si trova a fare i conti con la realtà».

Berlusconi non è stato consultato e non ha avuto la bozza.

«Non commento le ricostruzioni. Abbiamo fatto tante riunioni e molte cose importanti chieste da Forza Italia sono state inserite. Lavoreremo a una grande riforma della burocrazia, altra proposta di Berlusconi per favorire la crescita e l’occupazione cancellando le troppe autorizzazioni preventive».

Sulla crescita potevate essere più coraggiosi?

«La manovra è stata scritta con tempi molto ristretti e in una situazione economica molto complicata, tra guerra e crisi energetica, ma imprime una svolta politica, c’è l’inizio di un cambiamento».

E le promesse miliardarie della campagna elettorale?

«Non si può realizzare tutto subito, questo è l’inizio. È una legge di Bilancio che ha una visione. Le pensioni? Le abbiamo aumentate. Le tasse? Le abbiamo abbassate».

Non sono solo titoli?

«No, è un primo passo. È chiaro che non sono stati raggiunti tutti gli obiettivi della campagna elettorale ma abbiamo cinque anni, porteremo a termine tutto. Abbiamo dato grande sostegno alle famiglie e alle imprese per gli alti costi dell’energia. Ci sono aiuti per i più deboli e per il ceto medio è un segnale di attenzione per i pensionati».

Avevate chiesto di alzare le minime a 1.000 euro invece non si arriva nemmeno a 600, non è deluso?

«Tutto è perfezionabile. Le pensioni più basse verranno rivalutate al 120% e resta l’obiettivo di dare 1.000 euro a tutti nei prossimi anni. E abbiamo allargato l’area dei fruitori della flat tax».

Non è iniquo che un pensionato o un lavoratore dipendente paghino più tasse di un lavoratore autonomo?

«Parliamo delle partite Iva che incassano fino a 85 mila euro, ma anche molto meno».

L’alto debito italiano preoccupa la Ue. Che farete?

«Lo abbiamo ereditato due mesi fa. L’importante è che le scelte vadano nella direzione giusta. Abbiamo fatto un primo passo senza sforamenti, dando un segnale a Bruxelles perché la manovra venga approvata. E i mercati hanno apprezzato».

Giorgetti non ha assecondato chi, come Salvini, invocava un maggiore sforamento. Potevate osare di più?

«Non si poteva, per una serie di contingenze. In Parlamento si potrà correggere e migliorare qualcosa e Forza Italia farà la sua parte, sono sicuro. Intanto c’è la decontribuzione per chi assume giovani sotto i 35 anni, donne e percettori del reddito. Altri segnali forti per le imprese sono la conferma dell’abbattimento del cuneo fiscale e il rinvio di plastic e sugar tax».

Conte ha chiamato la piazza contro una «manovra vigliacca». La riforma del reddito di cittadinanza sarà ammorbidita per scongiurare tensioni sociali?

«Minacciare e agitare la piazza non va mai bene in democrazia e non risolve il problema del lavoro. Il reddito rimarrà sempre per chi non può lavorare. Uno Stato moderno e liberale aiuta, ma deve mettere in condizioni di lavorare chi è in grado di farlo».

L’Ucraina rischia il blackout. II governo italiano lavora per la pace?

«Il nostro obiettivo è consentire all’Ucraina di sedersi al tavolo della pace. Nei prossimi giorni farò il punto con il segretario generale della Nato, Stoltenberg».

Si è mosso qualcosa sul fronte migranti dopo la crisi diplomatica con la Francia?

«Non c’è più nessuna polemica con la Francia. Quella migratoria è una questione molto grande, continueremo a porla perché riguarda tutta l’Europa. Ne ho parlato in Serbia, in Kosovo e con il ministro maltese. E poiché c’è anche il tema dell’immigrazione legale ho avuto una riunione con i ministri competenti per il decreto flussi».

In che tempi sarà pronto?

«Dobbiamo concordare con le imprese. Stiamo lavorando per regole chiare, il governo è pronto a favorire l’entrata di persone extracomunitarie che possono venire a lavorare legalmente».

Come si sta nei panni del ministro più apprezzato, secondo alcuni sondaggi?

«Io mi sento nei panni di un ministro che ha tanto da lavorare per far contare di più l’Italia a livello globale. Vogliamo essere protagonisti, dall’Europa ai Balcani, dal Nordafrica all’America Latina. Nel 2023, dopo i Med Dialogues, il principale momento di confronto sul Mediterraneo che si terrà a Roma a inizio dicembre, organizzeremo anche la conferenza Italia-America Latina e Paesi dei Caraibi».

La premier teme le domande della stampa?

«Non ero alla conferenza stampa e mi pare sia sempre stato così, le domande non possono essere illimitate. Creare polemiche non serve».

#RaffaellaCarrà verrà ricordata come una delle più grandi stelle dello spettacolo. Conosciuta in tutto il mondo ha rappresentato la cultura e i costumi dell'Italia, il suo talento e la sua contagiosa risata resteranno per sempre scolpiti nella storia dello showbiz. Ci mancherà 🙏

Auguri di pronta guarigione a #PapaFrancesco. Preghiamo tutti per la salute del @Pontifex_it. #Roma e la sua Chiesa hanno bisogno di lui. 🙏

NO AL REATO D'OPINIONE #DDLZan

“We the people” tell the government what to do, it doesn’t tell us. “We the people” are the driver, the government is the car. And we decide where it should go, and by what route, and how fast.“We the people” are free. R.Reagan #Happy4thofJuly to our American partners!
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