20 Dicembre 2023

Tajani: «La Russa e il Quirinale? Con il premierato più stabilità» – Intervista al “Corriere della Sera”

Antonio Tajani ha appena chiuso a Roma la conferenza annuale degli ambasciatori. Ha letto lui il discorso finale che avrebbe dovuto tenere Giorgia Meloni, bloccata a casa dall’influenza. Un intervento che è un bilancio del primo anno della politica estera del governo di centrodestra.

Ministro, ad Atreju Meloni ha fatto un discorso tutto politico, è sembrata quasi l’apertura della campagna elettorale per le Europee. Non è un po’ presto e non rischia di pregiudicare l’azione del governo per i prossimi mesi?

«Assolutamente no, la campagna elettorale non pregiudica nulla, l’azione di governo va avanti, siamo molto coesi a dispetto dei retroscena, stiamo insieme da 30 anni e dal ’94 ci presentiamo insieme alle elezioni».

La manovra finanziaria: Forza Italia insiste su una proroga del Superbonus, non ritiene che la misura abbia creato già problemi sufficienti al Bilancio?

«Io credo che una proroga di due o tre mesi possa andare nel Milleproroghe, esistono anche delle persone perbene che hanno usufruito della misura e per chi ha superato il 70% dei lavori una proroga non è sanatoria, è un provvedimento giusto».

Cosa pensa della riforma costituzionale, poteva essere scelto un taglio diverso, per esempio il modello tedesco?

«Io credo che sia una buona riforma, ci si presenta insieme per governare e insieme si cade se non c’è più maggioranza, poi tutto è perfettibile in Parlamento, questo governo è stato votato per fare una proposta di stabilità».

II presidente del Senato ha detto che questa riforma riporta i poteri della prima carica dello Stato nel loro alveo naturale.

«L’unica cosa che c’è da chiarire è che i poteri del capo dello Stato non sono assolutamente scalfiti, con la riforma resta arbitro e garante della Costituzione e dell’unità nazionale, c’è da aggiungere che una riforma che aumenta la stabilità degli esecutivi non può che far piacere al vertice delle nostre istituzioni».

Cosa pensa del fatto che la riforma della giustizia è ferma?

«Abbiamo 5 anni, e anche la Meloni ha detto che si farà. Forza Italia ritiene una riforma complessiva della giustizia una “riforma strategica”. E non parlo solo della questione della separazione delle carriere. Un tema clamoroso è quello della giustizia civile: c’è un peso di 3 milioni di cause civili arretrate, quando aziende internazionali valutano se investire in Italia questo è uno dei primi ostacoli, oltre al peso della burocrazia. La riforma è strategica e dovremo farla marciare».

Mattarella ha detto che in futuro l’Europa avrà sempre più bisogno di decidere a maggioranza, fra le riforme della Ue qual è quella più necessaria?

«Il completamento dell’Unione bancaria e l’armonizzazione fiscale, procedere a maggioranza ci vede favorevoli, lo ha detto anche Berlusconi nel suo ultimo discorso, ma non sarà facile perché bisogna cambiare i Trattati».

II Piano Mattei: lei lo ha definito più un metodo che un vero e proprio Piano. Non è che l’Italia ha un deficit di risorse finanziarie per far partire un piano che sia veramente internazionale?

«È indubbio che sia un Piano complesso, per cui avremo bisogno anche delle risorse di altri attori, a cominciare da quelle dell’Unione europea, ma alla fine sarà un mosaico di interventi che per l’Italia coinvolgerà tanti attori, dall’Eni alla Cdp, assieme alla Ue ad altri governi, la conferenza sull’Africa che faremo a gennaio servirà anche ad avere i contributi degli Stati africani e scrivere un pezzo di Piano insieme a loro».

Sulla crisi di Gaza ci siamo sempre schierati con il diritto di Israele a difendersi. Allo stesso tempo abbiamo chiesto misure umanitarie per la popolazione palestinese. Ritiene che Israele sia andato al di là del mero diritto di difendersi?

«II responsabile primo della crisi è Hamas, ma ci sono troppe vittime fra i civili palestinesi, la risposta di Israele deve essere proporzionata. Benvenute le parole del presidente di Israele, pronto a favorire una sospensione dei combattimenti per tutelare la popolazione civile e favorire la liberazione degli ostaggi».

Cosa pensa delle suggestioni circolate su Mario Draghi in Europa?

«Indiscrezioni poco sensate. Il presidente della Commissione deve essere un commissario, e ogni Stato membro Ue designerà il suo. La valutazione è differente per il presidente del Consiglio europeo, la designazione verrà fatta dai governi. Ma è presto, giocare con Draghi sui giornali danneggia solo la nostra stessa credibilità, una figura come quella di Draghi può fare qualsiasi cosa».

#RaffaellaCarrà verrà ricordata come una delle più grandi stelle dello spettacolo. Conosciuta in tutto il mondo ha rappresentato la cultura e i costumi dell'Italia, il suo talento e la sua contagiosa risata resteranno per sempre scolpiti nella storia dello showbiz. Ci mancherà 🙏

Auguri di pronta guarigione a #PapaFrancesco. Preghiamo tutti per la salute del @Pontifex_it. #Roma e la sua Chiesa hanno bisogno di lui. 🙏

NO AL REATO D'OPINIONE #DDLZan

“We the people” tell the government what to do, it doesn’t tell us. “We the people” are the driver, the government is the car. And we decide where it should go, and by what route, and how fast.“We the people” are free. R.Reagan #Happy4thofJuly to our American partners!
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