25 Settembre 2023

Tajani: «ma nessun condono sulle grandi irregolarità. Banche, Italia più credibile» – Intervista al “Corriere della Sera”

Forte dell’ultimo sondaggio Dire-Tecnè che dà il suo partito oltre il 10%, nonché di una vittoria politica di gran peso — l’accoglimento delle richieste di modifica al decreto sugli extraprofitti delle banche — Antonio Tajani presenta la sua Forza Italia come il «centro di gravità permanente» del centrodestra, un movimento «affidabile, serio, credibile» per governo e Italia. E non vuole stravincere: «Sulle banche abbiamo subito detto che c’erano correzioni da fare per garantire risparmiatori, gli stessi istituti soprattutto piccoli e medi e ancor più la credibilità dell’Italia agli occhi di investitori e mercati: la premier Meloni ci ha ascoltato e oggi siamo pienamente soddisfatti». Ma anche su condono edilizio e immigrazione, altri temi caldissimi del momento, il vice premier e ministro degli Esteri dice «no agli slogan: i problemi si risolvono con i fatti, non con promesse irrealizzabili. E con tanta diplomazia. Serve forza, non violenza».

Sulle banche avete vinto e ritirato gli emendamenti. Sull’ipotesi di un condono edilizio proposta da Salvini che farete?
«Nessun condono. Verrà incardinato mercoledì un nostro ddl per la rigenerazione urbana con una visione strategica di medio e lungo periodo, per ridurre le emissioni di Co2, per il recupero delle aree depresse. Se in questo processo, per non creare ostacoli ad opere essenziali e utili, si potrà trovare un sistema per sanare piccole infrazioni — penso a una finestra larga 80 centimetri quando dovrebbe essere 60, non certo a chi ha costruito un piano abusivo nella sua casa — allora potremo verificarne la fattibilità. Ma nulla di più».

Può essere un modo per fare cassa, se servirà?
«Non si fa cassa con provvedimenti spot o irrealizzabili. I grandi risparmi necessitano grandi piani, a partire da una spending review seria che veda privatizzazioni ma anche provvedimenti come l’abbandono di affitti carissimi per uffici pubblici che possano essere trasferiti in immobili dismessi dello Stato come caserme. E poi la riforma della giustizia civile, la sburocratizzazione: questo fa risparmiare e rende più competitivo un Paese. Ma servono serietà e tempo».

Meloni si è detta soddisfatta del primo anno di governo sul versante economico, non su quello dell’immigrazione. Lei?
«Io credo che il tema dell’immigrazione sia un problema storico ormai talmente complesso a causa delle varie crisi internazionali che non si può affrontare a slogan ma con la politica e diplomazia. Con l’Onu, la Ue, i paesi africani: come stiamo facendo. Dire “mandiamo le navi a fermarli” senza accordi internazionali sul modello di quello Sophia, è illudere gli italiani».

È una risposta a Salvini che parla di flop delle politiche di immigrazione e chiede più durezza?
«È il diritto internazionale. Ripeto, non servono slogan ma diplomazia. Io sarò domani (oggi, ndr) a Parigi dalla mia omologa Colonna e giovedì a Berlino dalla ministra Baerbock, e con loro tratterò sia il tema di Ventimiglia, sul quale la Corte di Giustizia ci ha dato ragione, sia dei finanziamenti alle Ong tedesche, perché una cosa sono le azioni umanitarie, altra se si finanziano operazioni che influiscono sulla gestione in mare di un altro Stato. Si discute, si approfondisce, si cerca un’intesa».

Intanto siete sotto attacco per la norma che prevede il pagamenti di 5000 euro per non finire in un Cpr.
«Ma vale solo per chi arriva da paesi sicuri, non per chi cerca asilo. È una garanzia per chi arriva clandestinamente senza una necessità impellente. Assieme, stiamo ampliando il numero di immigrati regolari che potranno arrivare nel nostro Paese, a partire dalla Tunisia. Le cose vanno fatte seriamente, e non si può pensare di risolverle in poche settimane. Fermezza sì, propaganda no».

Questa la bussola di FI che da venerdì a Paestum ricorderà Berlusconi?
«La parola d’ordine sarà affidabilità, serietà, concretezza, senza urla. Gli italiani possono fidarsi di noi. Il nostro non sarà solo un ricordo nostalgico di Berlusconi, ma un manifesto per il futuro».

#RaffaellaCarrà verrà ricordata come una delle più grandi stelle dello spettacolo. Conosciuta in tutto il mondo ha rappresentato la cultura e i costumi dell'Italia, il suo talento e la sua contagiosa risata resteranno per sempre scolpiti nella storia dello showbiz. Ci mancherà 🙏

Auguri di pronta guarigione a #PapaFrancesco. Preghiamo tutti per la salute del @Pontifex_it. #Roma e la sua Chiesa hanno bisogno di lui. 🙏

NO AL REATO D'OPINIONE #DDLZan

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