4 Dicembre 2022

Tajani “Non è questione di navi o porti, serve una nuova legge sui flussi” – Intervista a “La Stampa”

Tajani: “Ora il decreto flussi”

Le ultime 48 ore di Antonio Tajani sono una buona sintesi del momento che sta vivendo l’Italia. Venerdì era ad Atene, per incoraggiare i diplomatici italiani colpiti da un attentato, attribuito agli anarchici. Poi ha incontrato i vertici del Ppe, tra i quali Ursula von der Leyen. Ieri, il ministro degli Esteri e vicepremier, è ripartito per Roma per chiudere, con Giorgia Meloni, l’edizione di Med, i dialoghi del Mediterraneo organizzati dall’Ispi. La questione migratoria irrompe necessariamente anche qui: «Non è una questione di navi, ma di gestire un fenomeno di enormi dimensioni».

 

Ministro Tajani, Lei è di ritorno da Atene dove una diplomatica italiana ha subito un attentato. Gli italiani sono nel mirino?

«Questo lo diranno la polizia e la magistratura. Loro ci parlano di matrice anarchica. Dobbiamo vigilare, abbiamo rafforzato la sicurezza. Ma noi ci sentiamo al sicuro nelle nostre sedi diplomatiche».

Cosa dimostra la conferenza di Roma sul Mediterraneo?

«L’Italia è tornata protagonista del Mediterraneo allargato. Siamo un ponte per la pace e la stabilità, con le nostre conoscenze in agricoltura e la nostra capacità di fare impresa possiamo contribuire a estirpare i grandi mali del nostro tempo: terrorismo e traffico di essere umani».

Programma ambizioso. C’è una ricetta?

«Puntare sulla crescita economica. Mi ha colpito quello che mi ha detto il presidente del Niger: l’abbandono delle terre aride da parte dei pastori più poveri è un fenomeno di dimensioni immense che va contrastato. Lì si lega il dramma delle migrazioni, con i cambiamenti climatici e il terrorismo, tutto si lega e si risolve solo se si interviene globalmente».

Giorgia Meloni ha chiesto il coinvolgimento dell’Europa, anche sui rimpatri.

«La questione dell’immigrazione non è una sfida Italia-Francia o Francia-Germania. I Paesi africani sono preoccupati come noi. Conferenze come questa dimostrano che l’immigrazione è un problema per tutti. È un fenomeno complesso, è inutile ridurlo a una questione di singole navi e porti».

Certo, ma visto come è andata un mese fa, è legittimo chiedersi: cosa succederà quando una nave di una Ong arriverà davanti alle coste italiane?

«Vedremo cosa accadrà, ma noi diciamo che tutti devono rispettare le regole. Anche le Ong. L’Italia è accogliente. Io e il ministro Piantedosi, abbiamo accolto a Fiumicino i profughi dei corridoi umanitari, organizzati da Sant’Egidio e Unhcr. Stando lì abbiamo dato un segnale politico».

L’arrivo della prossima nave verrà gestita in maniera più diplomatica?

«Guardi che il conflitto non l’abbiamo aperto noi. E ora l’Europa inizia a capire».

Il governo dice di voler contrastare l’immigrazione illegale, ma quella legale come viene gestita?

«Stiamo facendo nuove norme. Aumentando nei flussi le quote destinate ai Paesi con i quali raggiungiamo accordi, premiando gli Stati che collaborano con noi».

Di soluzioni europee si parla da decenni, perché dovremmo credere che adesso si possa davvero trovare, quando gli interessi degli Stati membri sono così divergenti?

«Il fatto che il Trattato di Dublino sia superato lo dico da tempo. L’urgenza, certo, c’è sempre stata, ma adesso una serie di fattori convergono pericolosamente: terrorismo, riscaldamento globale, crisi economica, la guerra. L’inverno renderà chiaro che affrontare i flussi migratori sarà inevitabile».

Lei è ottimista?

«Diciamo determinato».

Lei ha incontrato ieri la ministra degli Esteri di Tripoli, avete un piano per la Libia?

«Stiamo cercando soluzioni per trovare stabilità e pace».

Come?

«Intanto con le elezioni, quella è la strada maestra per l’unità».

Capitolo Ucraina: quelli dei giorni scorsi sono veri segnali di pace?

«I tentativi di aprire un dialogo sono positivi e mi sembra che Joe Biden abbia mandato messaggi chiari. Ma finora la risposta russa è stata negativa: bombardare i civili, colpire le reti elettriche e puntare sull’inverno per fiaccare la popolazione non mi pare un modo di mostrare buona volontà. Senza indipendenza dell’Ucraina non ci può essere pace».

Siamo più vicini rispetto a qualche settimane fa?

«Non mi sembra».

L’Italia è schiacciata sugli Stati Uniti?

«L’Italia ha la sua posizione, siamo parte della Nato e gli Stati Uniti sono il principale alleato. Noi non vogliamo la guerra a oltranza».

Anche lei è preoccupato per il destino del Pnrr?

«C’è flessibilità da parte della Commissione europea. Il Pnrr è stato scritto per affrontare l’emergenza del Covid e nel frattempo è scoppiata la guerra con tutte le sue conseguenze. Quindi c’è tempo aggiuntivo per aggiustare le cose. Non bisogna fare demagogia».

Sono i suoi colleghi ministri a essersi detti preoccupati. «Non ce la faremo mai», hanno detto.

«Non bisogna fare allarmismi, io almeno cerco di non farne mai. Sono pragmatico, bisogna fare in fretta, ma senza allarmi. I tempi ci sono».

Scusi la domanda personale, ma lei come paga il caffè?

«Con il bancomat».

Matteo Salvini, l’altro vicepremier, dice che è una cosa da «rompiballe». Al di là dello stile: ha torto?

«Questa è una mia abitudine. Ma ci sono molti anziani che non hanno la carta di credito o stranieri che vogliono pagare in contanti. Non bisogna avere posizioni dogmatiche. E dire che noi vogliamo favorire l’evasione è puerile».

Il Parlamento approverà la manovra entro il 31 dicembre?

«Sì, i gruppi parlamentari stanno agendo con responsabilità. Forza Italia presenterà emendamenti per migliorare le norme su pensioni minime, occupazione giovanile e la cessione del credito nel caso del Super bonus».

Calenda, in verità, dice che Forza Italia sta sabotando la manovra.

«Ma per carità! Lasciamo perdere, perché voglio evitare le polemiche personali».

Perché lei non c’era quando Calenda è stato ricevuto a Palazzo Chigi? Lo ha evitato?

«Ero al vertice Nato in Romania».

#RaffaellaCarrà verrà ricordata come una delle più grandi stelle dello spettacolo. Conosciuta in tutto il mondo ha rappresentato la cultura e i costumi dell'Italia, il suo talento e la sua contagiosa risata resteranno per sempre scolpiti nella storia dello showbiz. Ci mancherà 🙏

Auguri di pronta guarigione a #PapaFrancesco. Preghiamo tutti per la salute del @Pontifex_it. #Roma e la sua Chiesa hanno bisogno di lui. 🙏

NO AL REATO D'OPINIONE #DDLZan

“We the people” tell the government what to do, it doesn’t tell us. “We the people” are the driver, the government is the car. And we decide where it should go, and by what route, and how fast.“We the people” are free. R.Reagan #Happy4thofJuly to our American partners!
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