7 Marzo 2022

Tajani: «Per l’Ucraina serve una mediazione Onu. L’Europa crei un fondo per la crisi»

Il coordinatore di Forza Italia: «Sanzioni necessarie, ora spazio alla diplomazia. La pace ha un costo alto ma non possono pagare di più solo alcuni Paesi. Noi fedeli a Draghi»

Nessun tentennamento e nessun passo indietro: «Abbiamo votato con convinzione la scelta di imporre sanzioni dure alla Russia, e sosteniamo totalmente il governo Draghi nella sua azione». Ma Antonio Tajani, coordinatore di Forza Italia, su guerra, emergenza economica e governo ha richieste da fare: serve un intervento di alta mediazione, magari dell’Onu anche con invio di caschi blu; l’Europa deve dimostrarsi compatta e solidale al suo interno anche rendendo strutturale un fondo per affrontare la crisi provocata dalla guerra; FI deve avere il diritto di difendere e condurre, in Parlamento, le sue battaglie tradizionali, sulla casa come sulla giustizia perché «questo non è il governo del Pd».

La guerra è sempre più feroce, le sanzioni sono l’unica arma per fermarla?
«Le sanzioni erano e sono necessarie, non possiamo permettere che il disegno egemonico di Putin abbia la minima possibilità di realizzarsi. Ma è chiaro che va lasciato spazio anche alla diplomazia. Servirebbe un mediatore tra le parti, una parte terza, e potrebbe essere l’Onu anche inviando come forze di interposizione i caschi blu. Non possiamo permetterci morti, rischi nucleari, un esodo biblico di profughi con sofferenze indicibili».

Ma Berlusconi, che ha sempre avuto rapporti strettissimi con Putin, non poteva fare di più, anche a livello di condanna?
«Berlusconi ha sempre lavorato sottotraccia, e lo fa anche ora, per favorire la pace, attraverso tutti i suoi contatti. E non è vero che non si è espresso, ha votato la chiarissima risoluzione di condanna alla Russia del Parlamento europeo. Piuttosto, è l’Europa intera da una parte — e naturalmente la Russia dall’altra — a non aver portato a termine con convinzione quell’avvicinamento che proprio Berlusconi nel 2002 aveva favorito tra Russia e Nato, al vertice di Pratica di Mare. Un’occasione perduta per tutti».

Intanto l’Europa trema per la crisi economica che la guerra fa prevedere.
«È vero, lo choc energetico che imprese e famiglie affrontano da mesi è destinato a durare. Già prima del conflitto, in Italia, il caro bollette pesava per 22 miliardi di euro a trimestre. Oggi, le stime approssimative parlano di almeno 35 miliardi a trimestre. Le sanzioni penalizzano chi le subisce, ma anche chi le infligge. L’Europa, unita sulla Russia, oggi deve esserlo anche nel fronteggiare la crisi».

Come?
«Proponiamo un nuovo fondo per la costruzione della Casa Comune: il meccanismo che ha consentito di finanziare il Recovery plan/Next Generation Ue tramite l’emissione comune di titoli di debito va istituzionalizzato, reso permanente e ingrandito fino ad almeno tre volte Next Generation Ue per finanziare difesa comune, politica industriale ed energetica comune, politiche migratorie comuni, fondi di sostegno alle imprese per i maggiori oneri derivanti dalle sanzioni e infrastrutture per la transizione ecologica».

Costi altissimi…
«La pace ha un costo altissimo. E tutti devono contribuire, non possono pagare di più solo alcuni Paesi, quelli di confine che stanno gestendo l’immane afflusso di profughi o quelli come l’Italia che patisce per le sanzioni più di altri. Serve quindi anche che la Bce faccia la sua parte, continuando nella politica di acquisto dei titoli di Stato oltre il termine stabilito per il 31 marzo prossimo, nonostante l’inflazione. E chiediamo che la clausola di salvaguardia generale del patto di Stabilità e Crescita non sia disattivata dall’1 gennaio del 2023, ma estesa almeno per un altro anno fino al 2024, in vista di una modifica delle regole».

Ma voi garantite l’appoggio a Draghi? Sul catasto non è sembrato.
«Noi non abbiamo mai messo in discussione la fiducia a Draghi, mai. Volevamo solo che un testo fosse migliorato, su un punto per noi cruciale come la difesa della casa e il no ad ogni ipotesi di aumento delle tasse. Purtroppo la sottosegretaria Guerra, di Leu, ha condotto male una trattativa che doveva portare a una mediazione. E non può e non deve più succedere che la linea la dia sempre e solo il Pd. La centralità del Parlamento su materie come queste va difesa e garantita. Non significa mettere a rischio il governo, ma impedire che la linea la dia il Pd, perché sarebbe inaccettabile».

#RaffaellaCarrà verrà ricordata come una delle più grandi stelle dello spettacolo. Conosciuta in tutto il mondo ha rappresentato la cultura e i costumi dell'Italia, il suo talento e la sua contagiosa risata resteranno per sempre scolpiti nella storia dello showbiz. Ci mancherà 🙏

Auguri di pronta guarigione a #PapaFrancesco. Preghiamo tutti per la salute del @Pontifex_it. #Roma e la sua Chiesa hanno bisogno di lui. 🙏

NO AL REATO D'OPINIONE #DDLZan

“We the people” tell the government what to do, it doesn’t tell us. “We the people” are the driver, the government is the car. And we decide where it should go, and by what route, and how fast.“We the people” are free. R.Reagan #Happy4thofJuly to our American partners!
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