27 Agosto 2021

«Tajani: Piano UE per Afghanistan» – Intervista a “Milano Finanza”

STRAGE ALL’AEROPORTO DI KABUL. TAJANI A MF: L’ITALIA PROMUOVA UNA CONFERENZA DI PACE

L’ITALIA POTREBBE LANCIARE IN SEDE G20 UNA GRANDE CONFERENZA DI PACE

Tajani: piano Ue per Afghanistan Cina e Russia sfrutteranno il vuoto lasciato dagli Usa nell’area di crisi. Serve un sistema di difesa europeo

L’Europa dalla crisi in Afghanistan deve cogliere l’occasione per rilanciare il progetto di Difesa Comune, altrimenti in assenza dell’azione americana lascerà il campo ad altri grandi potenze come Cina e Russia che non fanno l’interesse dell’Occidente. Ne è convinto Antonio Tajani, vicepresidente di Forza Italia e una lunga esperienza in Unione Europea come presidente del Parlamento Ue e commissario comunitario.

«Dopo i drammatici fatti di Kabul, l’Unione non può più restare inerte», afferma in questa intervista a MF-Milano Finanza, «e l’Italia deve lanciare la proposta al G20 di una conferenza di pace sull’Afghanistan».

Presidente Tajani cosa potrebbe fare l’Unione Europea per dare un contributo concreto alla soluzione della difficile crisi in Afghanistan?

L’Europa come al solito non è stata protagonista nella crisi in Afghanistan, questa vicenda deve far riflettere l’Unione Europea per il futuro. Se gli Usa non saranno più Ili sceriffi del mondo toccherà a l’Ue essere protagonista: in questo senso si fa sempre più pressante la richiesta di una Difesa Comune. Come ha giustamente sottolineato il generale Graziano, presidente del Comitato Militare Ue, serve un nuovo sistema di Difesa in Europa che sia anche autonomo dalle altre potenze per alimentare un’industria comune e una salvaguardia comune.

Sono giustificate tutte queste critiche alla ritirata degli Stati Uniti? Gli americani in Afghanistan hanno comunque messo sul piatto 2.000 miliardi di dollari in 20 anni e l’Europa zero, se non si contano le missioni nazionali come quella italiana.

Qui discutiamo delle modalità del ritiro ma non mettiamo in discussione il molo degli Stati Uniti, certo non possiamo sempre aspettare lo Zio Sam noi europei, dobbiamo diventare autonomi. Pensate a cosa potrebbe accadere se gli americani lasciassero anche altri luoghi cruciali per la stabilità delle aree in cui operano come il Kosovo o il Sahel. Sarebbe un disastro. L’immagine della ritirata da Kabul è stata devastante, anche se ora si sta recuperando con l’operazione di salvataggio, ma è il messaggio di politica estera ed economica che si deve cogliere e lo deve cogliere l’Europa.

C’è di mezzo anche l’economia con la crisi afghana?

Senz’altro. Non è un segreto l’interesse di Russia e Cina per le terre rare presenti in Afghanistan e fondamentali per lo sviluppo delle nuove tecnologie. Ma in questo senso se l’Europa non ha voce può averla l’Italia che presiede il G20 con iniziative importanti.

Quali ad esempio? Il premier Draghi si è già mosso.

Ad esempio l’Italia, grazie al carisma del premier Draghi, potrebbe farsi promotrice di una grande conferenza di pace sull’Afghanistan, proprio in sede di G20.

Con la crisi pandemica ed economica l’Europa ha invece dimostrato più coesione. Secondo lei si arriverà al debito e al Tesoro comuni?

Sicuramente l’Ue ha dimostrato intraprendenza nel momento del bisogno varando il Next Generation Ue con un inizio di debito comune. Ma non basta. Occorre rivedere il Patto di Stabilità in un’ottica di crescita e arrivare all’armonizzazione fiscale. Non possiamo più permettere che non si pensi all’interesse generale ma a quelli di pochi paesi come la Francia e la Germania, dove l’addio alla politica della cancelliera Merkel apre molte incognite.

Come molte incognite ci sono sul futuro del premier Draghi, che alcuni vorrebbero al Quirinale e altri ancora a palazzo Chigi.

I discorsi sul futuro di Draghi sono prematuri, anche se il Pd di Enrico Letta ha già detto di voler l’ex banchiere centrale a Palazzo Chigi fino al 2023. Ora bisogna pensare a far uscire il Paese dalla crisi pandemica, a raggiungere l’immunità di gregge e a garantire il futuro delle imprese. Su questo ultimo punto sono contrario alla proposta di legge del ministro Orlando sulla delocalizzazione.

Cosa di dovrebbe fare per non far andare le aziende all’estero ?

Certamente non serve schierare i carabinieri alle frontiere, occorre ridurre i motivi per cui le aziende lasciano l’Italia, che sono essenzialmente un fisco troppo gravoso, l’enorme burocrazia e i tempi della giustizia. Al netto dei reati e dei licenziamenti via WhatsApp che sono inaccettabili, credo che le proposte del ministro del Lavoro siano modificabili per andare incontro alle esigenze delle aziende che desiderano restare in Italia.

Il Presidente Berlusconi appoggerà il governo Draghi senza tentennamenti?

Certamente, Berlusconi è stato il primo a proporre questa soluzione che ha dato vita al governo Draghi. Allo stesso tempo sta lavorando per l’unità e la federazione del centro destra, che deve coinvolgere anche Fratelli d’Italia, perché non basta vincere le elezioni ma occorre avere un progetto politico per governare.

#RaffaellaCarrà verrà ricordata come una delle più grandi stelle dello spettacolo. Conosciuta in tutto il mondo ha rappresentato la cultura e i costumi dell'Italia, il suo talento e la sua contagiosa risata resteranno per sempre scolpiti nella storia dello showbiz. Ci mancherà 🙏

Auguri di pronta guarigione a #PapaFrancesco. Preghiamo tutti per la salute del @Pontifex_it. #Roma e la sua Chiesa hanno bisogno di lui. 🙏

NO AL REATO D'OPINIONE #DDLZan

“We the people” tell the government what to do, it doesn’t tell us. “We the people” are the driver, the government is the car. And we decide where it should go, and by what route, and how fast.“We the people” are free. R.Reagan #Happy4thofJuly to our American partners!
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