7 Agosto 2023

Tajani: «Russia e Wagner nuovi colonizzatori sull’Africa adesso l’Ue cambi rotta» – Intervista a “La Stampa”

Il primo ministro nigerino, in esilio in Francia, chiede un sostegno da parte dell’Italia e dell’Occidente per bloccare non solo i golpisti, ma soprattutto i jihadisti che stanno scendendo verso Sud. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani replica che al momento non è ipotizzabile un intervento militare occidentale e che l’Europa deve cambiare politica verso l’Africa per frenare l’espansione di Russia e Cina e la minaccia jihadista.

Che si può fare per salvare il Niger?

«L’unica via è quella diplomatica. Mi auguro che venga prolungato oggi l’ultimatum della Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale (Ecowas), scaduto ieri notte a mezzanotte. Bisogna trovare una soluzione: non è ancora detto che non si trovi una strada, che non sia la guerra. L’Europa non può permettersi uno scontro armato, non dobbiamo essere visti come nuovi colonizzatori dell’Africa. Al contrario, dobbiamo creare una nuova alleanza con i Paesi africani, che non sia sfruttamento. Dobbiamo far sì che in loco ci sia lavoro; bisogna lavorare insieme; fare in modo che le persone possano restare nei loro Paesi. Dobbiamo mettere in atto una nuova strategia di amicizia che anche loro vogliono. Ci dobbiamo battere per questo. Dobbiamo continuare a rimandare la guerra il più possibile. Per fare questo, servono investimenti, come prevede il piano Mattei: l’Italia intervenga in questo senso, attraverso iniziative della cooperazione allo sviluppo, attraverso una lotta al cambiamento climatico; investimenti nella ricerca e formazione».

Ma come si evita la guerra? Wagner è già Niamey e i golpisti non hanno intenzione di accettare le richieste di Ecowas?

«Nell’Africa subsahariana da tempo si stanno muovendo i mercenari russi della Wagner, con grande determinazione. Il Gruppo ha sfruttato la situazione di instabilità per rafforzare la sua presenza nel Sahel. Li abbiamo visti in Mali, Burkina Faso… il conflitto in Niger gli servirà per penetrare anche lì. I golpisti stanno alzando i toni dello scontro con lo spauracchio della Wagner, ma non penso abbiano intenzione di intervenire militarmente. Non abbiamo avuto informazioni sul loro coinvolgimento nel golpe. Certamente, la campagna di disinformazione russa è già in essere da molto tempo e continua. L’infiltrazione del Cremlino si vede anche nella folla nigerina scesa per le strade della capitale: sventola le bandiere russe, c’è una forte propaganda antifrancese e una forte strumentalizzazione da parte di Putin».

Quindi i russi sono in nuovi colonizzatori in Africa?

«Sì, ci troviamo di fronte ad un nuovo colonialismo russo e cinese, in tutta la zona, adesso anche in Niger. Una cosa è certa, l’Europa è già impegnata in troppi fronti militari, l’Ucraina in primis. Non possiamo aprire un altro conflitto, in Africa».

Dunque, Bazoum che ha chiesto aiuto all’Occidente, verrà abbandonato?

«È giusto che venga liberato, ma non lo possiamo fare noi. L’America è molto prudente da questo punto di vista, è impensabile che apra un intervento militare in Niger. La liberazione sarà il frutto di un lavoro faticoso e lungo. Ora, l’unica via è prolungare l’ultimatum. L’Ecowas a Niamey non è riuscita a parlare con i golpisti, dobbiamo insistere proprio nel ricercare un dialogo. Siamo ancora in tempo».

È anche vero che la popolazione però è estremamente povera e non vede di buon occhio la Francia.

«Sì, certamente. Questo ha contribuito a creare una destabilizzazione interna, proprio questo vogliamo evitare. Dobbiamo trovare soluzioni in Africa che non arricchiscono solo noi Occidentali, rendendo poveri loro, ma soluzioni che diano benefici ad entrambi. Fare queste trasformazioni in loco, aiutarli in Africa, creare lavoro là. La guerra farebbe saltare tutti questi propositi».

L’Ue e la Tunisia continuano a trattare sui migranti, mentre questi ultimi vengono deportati dal governo tunisino al confine con la Libia e fatti morire nel deserto. I diritti umani devono pesare negli accordi internazionali.

«Abbiamo chiesto all’UNHCR di farsi carico di questa situazione. Certamente molto complicata: dobbiamo aiutare non solo i migranti, ma anche la popolazione tunisina che è in difficoltà e soffre di questa situazione. I soldi che si danno al governo tunisino servono anche per aiutare i tunisini. Più di così non si può fare. Serve una strategia europea per trovare nuove vie d’uscita. Altrimenti, il rischio, è che la Russia si rafforzi in diversi scenari globali: uno degli obiettivi è cercare di ridurre i danni».

Sulla questione dei migranti, molti ora partiranno anche dal Niger.

«Il problema della nuova ondata di immigrati è già realtà. Ogni giorno che passa, se non si raggiunge un accordo, la situazione rischia di peggiorare. Se ci sarà una guerra in Niger sarà una catastrofe. Soprattutto per chi scappa».

Il Mar Nero è un nuovo teatro di guerra, la fine dell’accordo sul grano ha aperto più crisi, non solo quella alimentare: si possono accogliere le richieste di Putin per estendere l’intesa?

«Il prezzo più alto lo pagano i Paesi più poveri a cui non arriveranno i cereali».

Non è proprio così: l’Oxfam dice che nell’ultimo anno l’80% del grano e dei cereali è arrivato ai paesi più ricchi mentre agli Stati più poveri è andato appena il 3%.

«Non so quanto gli africani abbiamo acquistato, l’Egitto sicuramente molto. Ma i prezzi di grano e cereale aumentano: questo è il principale problema. Ci deve essere un accordo tra Russia e Ucraina con la mediazione della Turchia, che è l’unico Paese che può farlo, in questo momento. Putin andrà in Turchia in agosto, mi auguro si trovi un’intesa».

Sul conflitto in Ucraina vede uno spiraglio, con la Cina che ha partecipato al summit a Gedda?

«È molto importante il summit di pace in Arabia Saudita. Soprattutto per la presenza di Pechino. Mi auguro che la Cina possa partecipare a questo dialogo di pace. Sarò in Cina a settembre, parleremo anche di questo».

#RaffaellaCarrà verrà ricordata come una delle più grandi stelle dello spettacolo. Conosciuta in tutto il mondo ha rappresentato la cultura e i costumi dell'Italia, il suo talento e la sua contagiosa risata resteranno per sempre scolpiti nella storia dello showbiz. Ci mancherà 🙏

Auguri di pronta guarigione a #PapaFrancesco. Preghiamo tutti per la salute del @Pontifex_it. #Roma e la sua Chiesa hanno bisogno di lui. 🙏

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