10 Agosto 2022

Tajani: «Siamo noi il centro. E con più voti potremo bilanciare la coalizione» – Intervista a “Il Corriere della Sera”

Il coordinatore di Forza Italia: l’autoproclamato terzo polo serve a fare da sponda al Pd. Ora il Ppe è anche sul nostro simbolo, il nostro rivale è la sinistra

C’è «un solo voto utile che si può dare ai moderati», ed è quello «a Forza Italia». Antonio Tajani, coordinatore e vice presidente azzurro, non vuole che la campagna elettorale diventi uno scontro tra le aree moderate e respinge seccamente il prevedibile attacco che arriverà al suo partito dal terzo polo, che sia unito o no: «Noi non abbiamo bisogno di dimostrare chi siamo. Siamo in campo dal ‘94, ci hanno dato per morti tante volte, abbiamo anche subito scissioni, tutte finite male per chi se ne è andato. E siamo ancora qui, con i sondaggi che ci danno in crescita. Non temiamo nessuno».

È chiaro però che un terzo polo che veda uniti Renzi e Calenda mira a sottrarre voti soprattutto all’area moderata della vostra coalizione. Non temete un’erosione dei vostri consensi?
«No, perché non credo che i cittadini scelgano un fronte perdente quando ci sono da risolvere problemi cruciali per l’Italia e per rilanciare l’economia del Paese. Ed è giusto scegliere di dare forza al centro, ma a un centro che — come quello che rappresentiamo noi — non cambia idea ogni cinque minuti, sta sempre dalla stessa parte, ha un programma chiaro, un leader autorevole, una collocazione decisiva nel Ppe, richiamato nel nostro simbolo».

Lo avete presentato ieri, quale dovrebbe essere il valore aggiunto?
«Quello che da sempre è garanzia di chi siamo: una forza atlantista, europeista, moderata, affidabile, liberale, che ha governato questo Paese, che ha mantenuto le sue promesse. Non un autoproclamato terzo polo creato in laboratorio per fare da sponda al Pd: se è quel tipo di alleanza che cercano, gli elettori farebbero meglio a scegliere direttamente il Pd, sapendo per chi votano. Per la patrimoniale, la tassa si successione, per ricette che non fanno crescere il Paese. Calenda non è nostro rivale, il nostro rivale è la sinistra».

Però il rischio è che vinca una coalizione fortemente sbilanciata a destra, una prima volta in Italia.
«Per questo il voto utile è a noi e non ad altri, per fare della nostra una vera coalizione di centrodestra, equilibrata nelle sue componenti. Disperdere il voto dandolo a chi lo porterebbe a sinistra indebolendo l’area di governo che noi vogliamo rappresentare sarebbe un grave errore. E mi sembra proprio che i sondaggi che attestano la nostra crescita dimostrino che gli italiani hanno capito».

Non è che i sondaggi crescono per la corsa alla promessa facile da enunciare ma difficile da realizzare, dalla flat tax alle pensioni minime a 1000 euro?
«Non sono affatto promesse facili, sono programmi chiari che si basano su calcoli reali. La premessa è ovvia: non tutto si può realizzare in un giorno, servirà tempo. Ma la rotta sarà chiara da subito. È sostenibile alzare le pensioni minime, pensare a una flat tax del 23% sul lavoro autonomo per iniziare, abbassare il cuneo fiscale. Perché i soldi si possono recuperare sia con una pace fiscale — prima paghi, più sconto su quello che devi pagare otterrai —, sia con una abolizione dell’attuale reddito di cittadinanza, che deve diventare solo sostegno a chi è impossibilitato a lavorare, sia attraverso l’emersione che proprio una aliquota bassa permette».

Sembra facile a dirsi…
«Nulla è facile, ma è la nostra direzione di marcia per innescare un circolo virtuoso. Più denaro lasciamo nelle tasche degli italiani, più ne tornerà con la capacità di spendere e quindi con più introiti dell’Iva, con la domanda e quindi la produzione e quindi le assunzioni. Poi servono grandi opere, noi punteremo molto sulle infrastrutture che sono indispensabili al Paese. Con proposte anche interessanti per l’agricoltura e l’industria, come quella di costruire 200 nuovi indotti per raccogliere le acque che siano una risorsa contro la siccità ma anche una piccola fonte autonomia idroelettrica, che si aggiungerà ovviamente a una maggiore produzione di gas ed estrazione di petrolio».

Chi guiderà il governo? Meloni dice che se prende un voto in più sarà lei .
«È normale che tutti i partiti ambiscano al primato. Chi lo avrà potrà, confrontandosi con gli alleati, proporre il nome del capo del governo al capo dello Stato, come Costituzione prevede. Adesso pensiamo a vincere, che nulla è scontato».

Ma sia sincero, non teme che un governo a trazione di destra spaventi i mercati, gli ambienti internazionali?
«No, proprio perché ci siamo noi come garanti riconosciuti. E più voti avremo, più potremo bilanciare la coalizione al centro. Ecco perché quello a FI è il vero voto utile».

#RaffaellaCarrà verrà ricordata come una delle più grandi stelle dello spettacolo. Conosciuta in tutto il mondo ha rappresentato la cultura e i costumi dell'Italia, il suo talento e la sua contagiosa risata resteranno per sempre scolpiti nella storia dello showbiz. Ci mancherà 🙏

Auguri di pronta guarigione a #PapaFrancesco. Preghiamo tutti per la salute del @Pontifex_it. #Roma e la sua Chiesa hanno bisogno di lui. 🙏

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