22 Dicembre 2023

Tajani: «Sul Mes noi coerenti, nessun effetto sul governo. Il Patto? Un passo avanti» – Intervista a “Il Sole 24 Ore”

A Giorgia Meloni e a Matteo Salvini lo aveva anticipato già mercoledì sera: sul Mes ci asterremo. Antonio Tajani vicepremier e ministro degli Esteri da leader di Forza Italia rivendica la scelta «in linea» con la posizione europeista portata avanti dal suo partito fin dall’inizio della legislatura. Così come non rinuncia a ribadire le sue perplessità sulla riforma del Salva Stati e la necessità di tornare a intervenire sul super bonus per consentire di completare i lavori «ultimati al 70%» nei condomini.

In Aula avevate gli occhi puntati addosso: perché vi siete astenuti e non avete votato contro la ratifica come i vostri alleati di governo?

La nostra posizione non è di contrarietà né al Mes così come è oggi e neppure – in linea di principio – alla riforma che consente di estendere la garanzia anche alle banche. Ma fin dall’inizio diciamo che questo allargamento non ci convince per come è organizzato il controllo sul management del Meccanismo. Anzi per il non-controllo, che invece c’è ed è stringente sulla Bce chiamata ad esempio a riferire al Parlamento europeo ogni trimestre e in Plenaria una volta l’anno. Inoltre la riforma punta a fare del Mes anche l’ultimo pagatore per sostegno nel caso di crisi bancarie. Allora, perché si tiene bloccato da più di 7 anni il terzo stadio dell’Unione Bancaria, quello detto EDIS, l’assicurazione europea sui depositi? Così come non riusciamo a completare il Mercato dei Capitali.

Teme che il voto della Camera contro la ratifica peserà nei rapporti con i partner europei?

Il governo si è rimesso al Parlamento. Noi siamo stati coerenti.

Ministro lei ha dato un giudizio positivo sul nuovo Patto di stabilità. Cosa risponde all’opposizione che vi accusa di esservi piegati ai diktat di Berlino?

Mi sembrano accuse strumentali. È stato introdotto finalmente un principio che non era mai passato ovvero lo scorporo di alcune spese, come quelle per la difesa, particolarmente significative. Principio che vale anche per la possibilità di non includere i costi per gli interessi nel calcolo del deficit. Ad ogni modo ora il Patto, essendo un Regolamento, andrà discusso anche nel Parlamento europeo nel cosiddetto trilogo. Solo allora avremo la versione definitiva. Anche se non credo ci saranno cambiamenti sostanziali. Vedremo.

Nei giorni scorsi ha ripetuto che sul superbonus Fi tornerà alla carica già nel milleproroghe oppure si sta pensando a un provvedimento ad hoc?

A me interessa la sostanza non quale sia lo strumento. Ho condiviso il superbonus per rilanciare l’edilizia ma non la spesa senza controllo di cui è responsabile il governo Conte. Quello che Forza Italia ha chiesto e continua a chiedere è di agire e confrontarsi con buon senso: è vero che molti imbroglioni hanno frodato lo Stato ma ci sono tanti italiani onesti che lo hanno utilizzato per mettere a posto i loro condomini. Parliamo di lavori che sono al 70% e che in un mese o due potrebbero essere agevolmente completati. È questo il buon senso di cui parlo e che invito a seguire per non mettere in grave difficoltà proprio quelle famiglie e imprese che hanno seguito le regole.

La spesa però continua a crescere come segnala la Ragioneria e con l’eventuale proroga aumenterebbe il rischio per il Governo di dover intervenire con una correzione…

Qui stiamo parlando di un’una tantum. La Ragioneria dice quasi sempre no, ma bisogna stare attenti a non gettare il bambino con l’acqua sporca. Per questo parlo di buon senso.

Siamo a pochi mesi dalle europee del 9 giugno e mai come questa volta c’è la consapevolezza che sarà un voto decisivo per il futuro del continente: sarà lei a guidare le liste di Forza Italia?

La priorità di Forza Italia in questo momento è il congresso nazionale del 23-24 febbraio. Stiamo lavorando a candidature importanti sia per le amministrative che per le Regionali e le Europee. Io mi sono sempre candidato ma farò quel che decide il partito.

Che succederà dopo il 9 giugno? Lei più volte ha ribadito il no ad accordi con partiti di estrema destra a partire da Rn di Marine Le Pen principale alleata di Matteo Salvini: non c’è il rischio che le divisioni in Europa possano riflettersi sul governo?

Sono 30 anni che c’è una coalizione di centrodestra che si è misurata alla guida di Regioni e Governo senza che l’appartenenza a gruppi diversi al Parlamento europeo sia stato un problema. Non lo sarà neppure questa volta. Quanto alle alleanze ribadisco che con Adf e Rassemblement national non possono esserci accordi.

Consiglia a Salvini di cambiare gruppo?

Per noi è naturale allearci con chi condivide i nostri valori ma è decisamente prematuro parlarne ora. L’unica certezza è che ancora una volta il ruolo centrale, a partire dalla composizione dei vertici delle istituzioni, lo avrà il Ppe di cui noi da sempre facciamo parte.

Si vota con il proporzionale quindi è tutti contro tutti…

Io non cerco voti nelle forze del centrodestra ma nel grande partito dell’astensione e i sondaggi ci stanno dando ragione.

#RaffaellaCarrà verrà ricordata come una delle più grandi stelle dello spettacolo. Conosciuta in tutto il mondo ha rappresentato la cultura e i costumi dell'Italia, il suo talento e la sua contagiosa risata resteranno per sempre scolpiti nella storia dello showbiz. Ci mancherà 🙏

Auguri di pronta guarigione a #PapaFrancesco. Preghiamo tutti per la salute del @Pontifex_it. #Roma e la sua Chiesa hanno bisogno di lui. 🙏

NO AL REATO D'OPINIONE #DDLZan

“We the people” tell the government what to do, it doesn’t tell us. “We the people” are the driver, the government is the car. And we decide where it should go, and by what route, and how fast.“We the people” are free. R.Reagan #Happy4thofJuly to our American partners!
🇺🇸🇮🇹🇪🇺