11 Giugno 2022

“Un colpo mortale per tutto il settore: operai traditi dal PD” – Intervista a “Il Messaggero”

Non usa giri di parole Antonio Tajani, vicepresidente del Partito popolare europeo: «Lo stop ai motori termici dal 2035 rischia di essere un colpo mortale per l’industria automobilistica del nostro Paese». Tanto che, annuncia, Forza Italia è già a lavoro per tentare di mettere una toppa sul voto di mercoledì a Strasburgo: «Stiamo stilando una risoluzione che impegni il nostro governo a fare fronte comune con altri Stati membri per impedire questa sciocchezza. Non tutto è perduto».

Presidente Tajani, perché è così scettico sulla decisione dell’Europarlamento di dire basta alle auto diesel e benzina di qui a 13 anni?

«È uno stop che comporta molti rischi, tutti estremamente seri. Il primo: una perdita di almeno 37-40 mila posti di lavoro legati al settore dell’auto e alla componentistica solo nel nostro Paese, secondo le stime più ottimistiche. Noi del Ppe avevamo proposto di ridurre al 90 per cento la quota di veicoli elettrici prodottidal 2035, la sinistra però ha votato contro. Di fatto, il Pd si è schierato contro i lavoratori e contro l’industria. Mi auguro che si ravveda».

Ma i motori termici inquinano, e ormai sembrano aver fatto il loro tempo.

«Vero. Infatti noi non siamo affatto schierati per il no l’auto elettrica. Diciamo solo che serve più tempo, per dar modo a un comparto fondamentale per la nostra economia di adeguarsi. La penso come i ministri Giorgetti e Cingolani: la transizione è inevitabile, ma va gestita in modo ragionevole. Non correndo dietro all’ideologia. E poi, ci sono almeno altri due problemi».

Quali?

«Rischiamo di legarci mani e piedi alla Cina, che di fatto detiene il monopolio sia nella produzione delle batterie che nel commercio delle terre rare per realizzarle. Un controsenso, in un periodo storico in cui stiamo cercando di liberarci dalla dipendenza dalla Russia sul fronte gas».

E la seconda questione?

«C’è un tema di carattere sociale che bisogna porsi: oggi un’auto elettrica costa molto di più di una a benzina. Tredici anni passano in fretta: siamo certi che i prezzi scenderanno e le colonnine di ricarica saranno disponibili ovunque? O la mobilità tornerà a essere un diritto per pochi?».

Cosa dovrebbe fare, dal suo punto di vista, il governo italiano?

«Schierarsi per difendere i lavoratori e le imprese del settore auto. Abbiamo chiesto un incontro a Draghi e con Forza Italia lavoriamo a una risoluzione: un provvedimento che impegni Palazzo Chigi a fare blocco con altri Paesi, come Romania e Bulgaria, per attenuare quello stop in sede di Consiglio europeo. Una mediazione con Commissione e Parlamento Ue è ancora possibile».

Ma la presidente Ursula Von Der Leyen, anche lei del Ppe, è a favore del bando ai motori termici. Si sbaglia, secondo lei?

«Quel testo l’ha proposto il vicepresidente socialista Frans Timmermans. È lui che sta portando la Commissione su una strada di ambientalismo ideologico che non aiuta la transizione. Senza industria non c’è competitività, la decrescita felice non esiste. Pensi che l’80 per cento di un’auto tedesca, oggi, è costruita con componenti italiane. Bisogna lottare perché nel 2035 ciò sia ancora vero».

#RaffaellaCarrà verrà ricordata come una delle più grandi stelle dello spettacolo. Conosciuta in tutto il mondo ha rappresentato la cultura e i costumi dell'Italia, il suo talento e la sua contagiosa risata resteranno per sempre scolpiti nella storia dello showbiz. Ci mancherà 🙏

Auguri di pronta guarigione a #PapaFrancesco. Preghiamo tutti per la salute del @Pontifex_it. #Roma e la sua Chiesa hanno bisogno di lui. 🙏

NO AL REATO D'OPINIONE #DDLZan

“We the people” tell the government what to do, it doesn’t tell us. “We the people” are the driver, the government is the car. And we decide where it should go, and by what route, and how fast.“We the people” are free. R.Reagan #Happy4thofJuly to our American partners!
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